Gazprom-Rusvelo, l’UCI commenta la situazione: “Richieste che non potevamo prendere in considerazione, non abbiamo mai smesso di rispondere”
L’UCI risponde ai corridore della Gazprom – Rusvelo. Dopo la conferenza congiunta del CPA durante il giorno di riposo del Giro d’Italia 2022, nella quale sono stati invitati tutti i corridori del gruppo a indossare un braccialetto in sostegno dei loro colleghi rimasti senza squadra, il massimo organismo del ciclismo ha emanato un comunicato in cui ha voluto replicare riguardo la propria posizione, nonché sulle possibilità offerte al team in seguito alla propria decisione di ritirare la licenza alle squadre russe e bielorusse, tra le quali il team professional di Renat Khamidulin è sicuramente la vittima più illustre.
Comunicato UCI riguardo la Gazprom – Rusvelo
Non appena la Russia ha invaso il territorio ucraino, violando la Tregua Olimpica, l’UCI ha preso misure forti, seguendo quelle adottate dal CIO pochi giorni prima, volte a garantire l’integrità e la sicurezza delle competizioni sportive e il rispetto dei valori olimpici. In particolare, il 1° marzo l’UCI ha ritirato lo status di squadra UCI a tutte le squadre russe e bielorusse. Una di queste squadre era l’UCI ProTeam (2a divisione) Gazprom – RusVelo.
Inoltre, l’UCI ha preso una seconda misura che riguarda direttamente la squadra, ovvero quella di dichiarare qualsiasi sponsorizzazione da parte di aziende o marchi russi e bielorussi come dannosa per l’immagine del ciclismo. In base all’articolo 1.1.089 del Regolamento UCI, qualsiasi visualizzazione dello sponsor Gazprom, così come del nome RusVelo, è quindi vietata in tutti gli eventi del calendario internazionale UCI fino a nuovo avviso.
L’UCI è a conoscenza del fatto che, a seguito di quest’ultima misura in particolare, lo sponsor principale ha rescisso il contratto con la squadra, lasciando la società sportiva nell’impossibilità di garantire il finanziamento della squadra per la stagione 2022.
Di fronte a questa difficile situazione per gli atleti, l’UCI ha immediatamente informato la società sportiva delle possibili soluzioni e condizioni per il ritorno alle competizioni. Queste riguardano principalmente la nazionalità della squadra, che può essere modificata vista la domiciliazione dell’agente pagatore in Svizzera, e la capacità finanziaria della squadra.
Tali condizioni sono tuttora valide e saranno prese in considerazione nel valutare qualsiasi richiesta della società sportiva.
Oltre alle informazioni fornite alla squadra sul possibile ritorno alle competizioni, l’UCI ha risposto a tutte le comunicazioni e le richieste dei corridori. Le richieste presentate all’UCI – sia dalla squadra che dai corridori – purtroppo non hanno potuto essere prese in considerazione perché richiedevano che l’UCI si facesse carico dei costi della squadra.
Per quanto riguarda la tutela dei corridori, l’UCI ha ricordato a loro e al CPA (Cyclistes Professionnels Associés) l’esistenza di una garanzia bancaria imposta dal Regolamento UCI che consente di coprire tre mesi di stipendio a tutti i corridori e al personale in caso di mancato pagamento.
Nonostante i numerosi solleciti di questa possibilità ai corridori e al CPA, l’UCI non ha finora ricevuto alcuna richiesta in tal senso e non stata informata sullo stato di pagamento degli stipendi.
Inoltre, in seguito alla decisione del Comitato direttivo dell’UCI del 1° marzo, è stata concessa ai corridori interessati una deroga alle norme che regolano i trasferimenti, per consentire loro di cambiare squadra in qualsiasi momento della stagione e facilitare così il proseguimento della loro carriera in un’altra squadra.
Alcuni corridori della squadra hanno approfittato di questa disposizione per unirsi ad altre squadre UCI.
Dal 1° marzo, l’UCI non ha mai smesso di comunicare regolarmente con le squadre interessate e di rispondere a tutte le loro richieste e a quelle dei loro corridori. L’UCI rimane a disposizione dei dirigenti delle squadre e dei corridori per lavorare con loro alla migliore soluzione possibile.
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